Bilancio Squadre 2024: Alpecin – Deceuninck

La Alpecin-Deceuninck si conferma fra le migliori squadre al mondo. Il rendimento complessivo della squadra WorldTour belga è stato molto simile a quello del 2023, con Mathieu van der Poel e Jasper Philipsen a firmare successi di portata “monumentale” e diversi corridori a raccogliere, a rotazione, risultati importanti. In termini assoluti, il numero di vittorie è andato in calando rispetto all’anno precedente (26, contro le 35 del 2023), ma sul piano del peso specifico i successi ottenuti hanno probabilmente uguale, se non addirittura maggiore, rilevanza. Solo il fatto di aver ottenuto le vittorie di Sanremo, Fiandre e Roubaix nel giro di poche settimane rendono storica la stagione della formazione diretta dai fratelli Roodhooft.

TOP

Così come l’anno scorso anche in questa stagione le vittorie di Mathieu van der Poel sono poche ma di grandissimo spessore. In una stagione con pochi giorni di corsa all’attivo il fuoriclasse olandese ripete l’eccezionale primavera dello scorso anno, vincendo nuovamente la Parigi – Roubaix e ritornando sul gradino più alto del podio al Giro delle Fiandre. La stagione delle classiche lo vede poi vincere anche alla E3 Saxo Classic e conquistare due podi di spessore alla Gent – Wevelgem (2°) e alla Liegi – Bastogne – Liegi (3°). Da non dimenticare anche l’eccellente performance alla Milano – Sanremo, dove è stato fondamentale per preparare al meglio la volata finale del suo amico e compagno di squadra Jasper Philipsen, trionfatore in Via Roma. Con l’arrivo dell’estate i risultati diminuiscono e il Tour de France lo vede quasi sempre lontano dall’azione (nessun piazzamento nei 10 quest’anno alla Grande Boucle per il nativo di Kapellen) anche se come sempre ricopre un ruolo fondamentale nelle tre volate vinte sempre da Philipsen. Dopo la delusione olimpica il Mondiale di Zurigo lo vede nuovamente grande protagonista, con un bronzo conquistato nonostante un percorso non adatto alle sue caratteristiche. A fine stagione si regala anche il suo primo titolo mondiale Gravel, aggiungendo così un altro iride in una nuova specialità alla sua collezione.

Si riconferma ad altissimi livelli anche Jasper Philipsen. Dopo la stagione 2023 che lo ha consacrato tra i migliori velocisti al mondo, il belga era chiamato a ripetersi anche quest’anno e non ha praticamente mai deluso le aspettative. Vincente da inizio a fine stagione, il 26enne ha aperto i conti a marzo alla Tirreno – Adriatico e li ha chiusi poi solo ad ottobre allo Sparkassen Munsterland Giro. Nel mezzo altri 7 successi, non tantissimi se si considerano i 19 dello scorso anno, ma tutti con un peso specifico importantissimo, a partire dalla Milano – Sanremo. Il primo successo del classe 1998 in una monumento ha aperto le porte ad una primavera d’oro per lui e per la sua squadra, con i successi alla Brugges – De Panne e i due secondi posti a Scheldeprijs e Parigi – Roubaix ad impreziosire una stagione già da incorniciare. Grande delusione rispetto allo scorso anno è la Classifica a Punti al Tour de France: nonostante i tre successi di tappa quest’anno il nativo di Ham non è riuscito a sconfiggere la concorrenza di Biniam Girmay, dovendosi accontentare di un secondo posto che non può che lasciare un po’ di amaro in bocca.

Sicuramente nome meno altisonante rispetto ai suoi due compagni di squadra sopra citati, Axel Laurance merita comunque le lodi per un 2024 degno di nota. Alla sua prima stagione tra i professionisti dopo un anno trascorso nel Development Team della formazione belga e il titolo mondiale Under 23 conquistato proprio a Glasgow, il nativo di Calan dimostra subito un buon feeling con la vittoria, conquistando, al suo secondo giorno di corsa, la prima tappa della Etoile de Bessèges. Sempre nella prima parte di stagione arriva anche il primo successo World Tour a Viladecans nella quinta frazione del Giro di Catalogna. Dopo una stagione delle classiche priva di risultati importanti, al Giro di Norvegia ritorna il Laurance visto ad inizio anno: arrivano un successo di tappa e la classifica generale. Sotto tono, poi, la partecipazione al Tour de France, ma il ragazzo è ancora giovane e non è semplice rimanere sempre su alti livelli, per tutta una stagione.

Fra le note positive della stagione della squadra belga torna a esserci Quinten Hermans, che si lascia così alle spalle un 2023 che non era stato granché entusiasmante. Per lui un successo pesante, al Giro dei Paesi Baschi, e due Grandi Giri, in Italia e in Spagna, portati a termine con diversi spunti interessanti. Buone cose le ha fatte anche il belga Stan Van Tricht, che ha colto la prima vittoria della sua carriera alla Coppa Bernocchi e che, complessivamente, nelle corse di un giorno, si è ben comportato, sia nello svolgere compiti di supporto che nel provare a ritagliarsi spazi in prima persona. A lasciare un segno vittorioso sulla stagione sono stati anche l’australiano Jensen Plowright, velocista che finora si è cimentato in corse di medio livello e che spera di poter progredire anche sul piano degli spazi a disposizione, e l’esperto Gianni Vermeersch, corridore sempre importante sulle strade delle Classiche del Nord, anche, se non soprattutto, al servizio dei due indiscussi capitani di cui sopra.

Una buona primavera è stata inoltre quella del belga Timo Kielich, pure lui capace di alzare le braccia al cielo, nel suo caso alla Volta NXT Classic, e spesso buon protagonista nelle gare di un giorno. Quella appena finita è stata poi la prima stagione da professionista, a tutti gli effetti, di Luca Vergallito. Il milanese ha accumulato esperienza, qualche buon piazzamento e si è anche messo in luce nell’arco del primo Grande Giro della carriera, la Vuelta a España, andando più volte all’attacco in tappe molto esigenti. Come Vergallito, anche Xandro Meurisse non ha vinto, ma il finale di stagione del 32enne belga è stato di ottima fattura: fra Piemonte, Lombardia, Veneto e Veneto Classic, infatti, non è mai uscito dai primi 10 dell’ordine d’arrivo, raccogliendo anche un significativo bottino di punti UCI. Qualche buon segnale è poi arrivato dal giovane tedesco Henri Uhlig, autore di prove di discreto spessore in brevi corse a tappe e anche in gare di un giorno vallonata.

Nicola Conci ha provato più volte ad attaccare da lontano, soprattutto al Giro d’Italia, contribuendo anche ad alleviare la pressione sui compagni di squadra che puntavano alla volata del giorno, così come hanno fatto lo svizzero Silvan Dillier e il belga Jimmy Janssens, entrambi corridori molto esperti. Per loro, i compiti strategici, portati a termine con la giusta predisposizione, hanno avuto quasi sempre la precedenza sulle ambizioni individuali. Ci sono poi i vari componenti dei treni schierati in occasione delle corse più importanti, al servizio dei capitani: difficile quindi pensare che Robbe Ghys, Oscar Riesebeek, Fabio van den Bossche e Ramon Sinkeldam potessero nobilitare la loro stagione con delle vittorie o con dei piazzamenti di prestigio: il loro lavoro è stato comunque prezioso per il bilancio di squadra.

+++ Mathieu Van Der Poel
++ Jasper Philipsen
+ Axel Laurance

FLOP

La stagione di Kaden Groves è dai due volti. Nella prima metà dell’anno l’australiano non brilla, rimanendo lontano dal podio sia al UAE Tour che alla Parigi-Nizza. Con Philipsen concentrato sul Tour de France al 25enne di Gympie rimane il compito di conquistare successi in Italia e in Spagna. A differenza dello scorso anno, però, la spedizione italiana non produce successi per il velocista classe 1998 che ottiene quattro piazzamenti sul podio (più il secondo posto nella classifica della Maglia Ciclamino) senza però mai riuscire a piazzare la zampata vincente. Discorso diverso invece alla Vuelta, dove conferma quanto di buono fatto vedere lo scorso anno conquistando tre successi e la Maglia Verde (sebbene quest’ultima sia arrivata anche a causa dello sfortunato ritiro di Wout van Aert…). Era lecito aspettarsi di più dal corridore australiano, che dovrà dimostrare qualcosa di meglio se vorrà giocarsi le sue chance di partecipare, un giorno, alla Grande Boucle.

Chi invece non è riuscito in alcun modo a rispettare le aspettative è Jason Osborne. Il 30enne tedesco, arrivato nel ciclismo grazie alle competizioni di e-cycling, ha faticato nel corso di tutta la stagione a causa di problemi all’anca che gli hanno impedito di mettersi in mostra come avrebbe voluto. Proprio questo infortunio lo ha convinto, poco dopo metà stagione, ad abbandonare il mondo del ciclismo su strada per concentrarsi nuovamente sulle competizioni virtuali (tra l’altro con grande successo, essendosi assicurato poche settimane fa il titolo mondiale ad Abu Dhabi).

Non proprio all’altezza nanche il 2024 di Søren Kragh Andersen. L’ex vincitore di tappa al Tour de France è incappato in una stagione negativa, concludendo lontano dalle posizioni che contano quasi tutti gli eventi a cui ha preso parte, compreso il Tour de France, dove è finito fuori tempo massimo anche per via di qualche guaio fisico. La sua avventura nella squadra belga si chiude comunque con poche soddisfazioni, dato che è atteso dal trasferimento alla Lidl-Trek.

Sotto tono è rimasto anche l’austriaco Michael Gogl, per il quale le stagioni migliori sembrano passate e che sembra ormai avviato verso compiti sempre meno individuali. Più tempo davanti avrà a disposizione Tobias Bayer, anch’egli austriaco: buon corridore per percorsi mossi, gli è però spesso mancato quel qualcosa che gli permettesse di tenere botta nel momento in cui la corsa si infiamma definitivamente. Dopo tanto anonimato in Movistar, si è visto un po’ di più Juri Hollmann, ma il tedesco è rimasto comunque quasi sempre lontano dai punti nevralgici delle gare affrontate.

Il neopro’ Lars Boven è partito bene, facendosi vedere sull’asfalto australiano, salvo poi sparire progressivamente dai radar, così come il tedesco Maurice Ballerstedt, che lascerà la squadra alla fine del 2024 e che farà probabilmente un passo indietro dal punto di vista della categoria. La stagione di Jonas Rickaert è stata condizionata dagli infortuni, mentre Senne Leysen non ha trovato il modo di mettersi in luce. Pochi momenti di gloria per Edward Planckaert, anche lui condizionato da un incidente di gara, e pochissime corse, infine, per Sam Gaze, che è specialista della mountain bike e che su quella si è primariamente concentrato nel 2024.

– Kaden Groves
— Jason Osborne
— Søren Kragh Andersen

Classifica UCI

La Alpecin – Deceuninck ha chiuso il 2024 all’ottavo posto della Classifica UCI a squadre, esattamente lo stesso piazzamento del 2023, con 15020 punti. Di seguito il dettaglio dei punti raccolti dai 20 ciclisti più produttivi nell’arco della stagione appena conclusa.

CORRIDORE Nazione Punti

Miglior Momento

La scelta deve cadere in una delle tre Monumento vinte durante la primavera, tutte e tre portate a casa in maniere ugualmente memorabili, seppur molto diverse fra loro. Difficile però non considerare come storico il momento in cui una squadra firma la seconda doppietta consecutiva alla Parigi-Roubaix, quella che è probabilmente la corsa di un giorno più complicata e incerta dell’intero calendario. Quel giorno, Mathieu van der Poel se ne andò da solo e concluse con tre minuti di vantaggio sul gruppetto dei più immediati inseguitori, regolato da uno Jasper Philipsen sempre più calato nel ruolo di cacciatore di Classiche, dopo il precedente successo alla Milano-Sanremo.

Bilancio Alpecin-Deceuninck

Volate - 8.5
Classiche - 9
Grandi Giri - 7.5

8.3

La fantastica primavera di Mathieu van der Poel potrebbe bastare da sola per rendere eccellente la stagione di una squadra, ma non c'è certo stato solo lui. Le doti da stoccatore di Jasper Philipsen e un folto gruppo di specialisti, capaci di lasciare il segno nelle corse di un giorno, fanno della squadra belga una delle più produttive di tutto il WorldTour, su quasi tutta la linea. Rimane però un laconico vuoto sotto l'aspetto delle classifiche generali, campo che non sembra interessare i dirigenti della squadra.

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